Il nostro giudizio

Questo film di Paolo Virzì delude le promettenti tematiche sociali ed ecologiche del titolo e dell'inizio film. Tutto scompare per lasciare spazio a una serie di vicende che s'intrecciano nella solita Roma. Buono il sottotesto che l'uomo distrugge e va avanti come se niente fosse tra social, feste sui rooftop di Roma e programmi televisivi. Ma da Virzì, che le commedie le sa fare, ci aspettiamo di più.

Siccità, di Paolo Virzì

Scritto da Francesca Archibugi, Paolo Giordano, Francesco Piccolo, Siccità è la . Proiettato fuori concorso alla 79esima edizione della Mostra Internazionale D’Arte Cinematografica di Venezia.

TRAMA

A Roma non piove da 3 anni, e la mancanza d’acqua stravolge regole e abitudini dei suoi cittadini. I destini di un autista, un avvocato, un attore e un ex detenuto si intrecciano, mentre lottano per la propria sopravvivenza.

RECENSIONE

A Roma i cittadini fanno la fila per avere una razione del bene più prezioso: l’acqua. In questo scenario preoccupante si muovono una serie di personaggi che raccontano quella che per il regista livornese Paolo Virzì è la Roma di oggi. Giovani, vecchi, di successo, falliti, emarginati, tutti in cerca di quella resilienza che permette di vivere.

Siccità mostra una Roma fonte di complicazioni inattese o non volute, piena di difetti e mali moderni pronta a crollare. Paolo Virzì, seppur disegnando una metafora perfetta del periodo pandemico e dei cambi climatici, delude le promettenti tematiche sociali ed ecologiche del titolo e dell’inizio film. Tutto scompare, tra tragedia e tono farsesco, per lasciare spazio a una serie di vicende che s’intrecciano nella solita capitale e che avrebbero lo stesso svolgimento anche se il Tevere non apparisse completamente asciutto. Buono il sotto testo per cui l’uomo distrugge e va avanti come se niente fosse tra social, feste sui rooftop di Roma e programmi televisivi, ma nonostante i molteplici elementi in gioco Siccità soffoca nel fardello di ciò che non viene detto.

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Questo film di Paolo Virzì delude le promettenti tematiche sociali ed ecologiche del titolo e dell'inizio film. Tutto scompare per lasciare spazio a una serie di vicende che s'intrecciano nella solita Roma. Buono il sottotesto che l'uomo distrugge e va avanti come se niente fosse tra social, feste sui rooftop di Roma e programmi televisivi. Ma da Virzì, che le commedie le sa fare, ci aspettiamo di più.Siccità, di Paolo Virzì