TRAMA
Orlando è un abile accordatore di pianoforti che vive a Salerno una vita grigia e solitaria, segnata dal suo atteggiamento chiuso e distaccato e da un persistente mal di schiena causato dal suo lavoro. Tutto cambia quando incontra Olga, una fisioterapista per aiutarlo, gli chiede una foto di quando era giovane, per esaminare la postura, e questo lo spinge ad affrontare il suo passato. Così, Orlando parte per il suo paese d’origine, Lauria, che ha lasciato molti anni prima per scappare dai suoi problemi. Durante il viaggio, viene accompagnato da una figura che lo perseguita da tempo: il suo sé stesso da giovane, che lo sprona ad affrontare la realtà. Giunto a Lauria, Orlando rivive gli eventi della sua vita che lo hanno portato ad essere l’uomo cupo e rigido che è oggi.
SCHEDA
- Regista: Rocco Papaleo
- Genere: Commedia
- Anno: 2023
- Paese: Italia
- Durata: 104 min
- Data di uscita: 13 aprile 2023
- Distribuzione: Vision Distribution
LA QUARTA REGIA DEL REGISTA E ATTORE ITALIANO È UNO SPARTITO BEN SCRITTO, BEN RECITATO; UN INSIEME ARMONICO DI PICCOLE SCORDATURE. A TRATTI GREZZO E SENTIMENTALISTA, MA BRAVO A BILANCIARE I TONI
PAPALEO È CONVINCENTE, ANCHE PERCHÉ SINCERO, E LA STORIA CHE RACCONTA E INTERPRETA, PUR COSÌ PERSONALE, FINISCE CON L’APPARTENERCI E METTERE IN DISCUSSIONE ANCHE CHI GUARDA
UN’OPERA INTIMISTA, MATURA E MALINCONICA SUI LEGAMI FAMIGLIARI E LA NECESSITÀ DI PERDONARE E PERDONARSI
PACATO NEI TONI E STANDARD NELLO SVOLGIMENTO, IL FILM CERTO NON MANCA DI MOMENTI ILARI, MA SEMBRA RIMANERE BLOCCATO TRA IL VOLER ESSERE BRILLANTE, SPIRITOSO E IL VOLERSI INSERIRE IN UN GENERE PIÙ INTIMISTA E POETICO, DI ASSAI ARDUA ATTUAZIONE
IN SCORDATO È FATALE IL CONTRASTO TRA LA GRANDEZZA CHE HANNO QUESTO TIPO DI FILM (PROPRIO PER LA LORO NATURA E AMBIZIONE DI INCLUDERE DENTRO DI SÉ UNA VITA INTERA E TIRARNE LE SOMME) E LE DIMENSIONI ARTISTICHE ESTREMAMENTE RIDOTTE.
RECENSIONE CINEITALIA
Quarta regia di Rocco Papaleo, dopo Basilicata coast to coast (2010), Una piccola impresa meridionale (2013), Onda su onda (2016). Scordato risulta il film meno spensierato e più maturo del regista, che struttura saltando tra la metaforica bidimensionalità di un presente senza colore e un passato dalle tonalità calde. Papaleo si confronta intimamente, anche se non si tratta di una pellicola autobiografica con un film che presenta una forte connessione con l’idea di disconnessione dalla società, e riflette profondamente sulla situazione socio-culturale del meridione. Ecco che ne esce un film intimo, ben scritto e ben recitato, ma che non rinnova il consueto stile cinematografico, ma piuttosto ripropone i meccanismi e gli slanci ironici tipici delle sue pellicole precedenti, delineando personaggi che, in modo controcorrente, agiscono in piccolo invece che in grande. Tuttavia il film è un racconto semplice che elude qualsiasi romanticismo e riesce a divertire senza perdere credibilità drammatica. Nonostante alcune parti risultino un po’ grezze, bilancia momenti comici riusciti con un finale liberatorio. Insomma, come direbbe Orlando, il protagonista del film, il risultato è un insieme armonico di piccole scordature.