Un film del 2019 di Guido Lombardi con Riccardo Scamarcio, Massimo Popolizio, Augusto Zazzaro, Giorgio Careccia, Vanessa Scalera.
Il giovane Guido Lombardi vinse nel 2007, con il soggetto de Il ladro di giorni, il Premio Solinas, prestigioso premio dedicato agli sceneggiatori emergenti. Ed eccolo riemergere dopo dodici anni grazie ad Indigo Film e Rai Cinema.
Dopo sette anni dal suo arresto un giovane padre trascorre del tempo con il figlio undicenne e parte con lui per un viaggio, coinvolgendolo nel suo mondo criminale ricco di valori più o meno etici.
Buona regia di Guido Lombardi, al suo secondo lungometraggio dopo lo stupefacente La-Bas, che firma la sceneggiatura a sei mani insieme a Luca De Benedittis e a Marco Gianfreda. Alle volte, nella narrazione, manca la giusta dose di tensione, ma dialoghi e trama sono interessanti, e si basano sul sempre funzionale confronto fra le debolezze degli adulti e la saggezza dei bambini. Riccardo Scamarcio (candidato come attore protagonista al Ciak d’oro 2020) e il piccolo Augusto Zazzaro si supportano bene a vicenda, sempre credibili e funzionali, e il loro rapporto si mescola gradualmente man mano che il film scorre.
E’ chiaro che da un autore che esordisce con un film come La-Bas ci si aspetti molto di più di una semplice pellicola in cui viene raccontato il rapporto tra padre e figlio, sullo sfondo di un road movie all’italiana, ma un autore così giovane e con un potenziale così grande va, al momento, analizzato per le sue opere singole e non per una filmografia che deve ancora rafforzare la propria spina dorsale. ll ladro di giorni è, con tutti i suoi difetti, un film sincero e sentimentale che parla di riconciliazione, e che trova proprio nel viaggio il momento chiave perchè questa avvenga.
Presentato alla Festa del cinema di Roma 2019, il film è stato distribuito da Vision Distribution nelle sale cinematografiche italiane il 6 febbraio 2020. Il film ha ottenuto 3 candidature ai Nastri d’Argento, In Italia al Box Office Il ladro di giorni ha incassato 97,2 mila euro.
Articolo di Matteo Di Maria