TRAMA
Eugenia, un’aspirante sceneggiatrice palermitana, si trasferisce nel quartiere bohémien del Pigneto a Roma per cercare di far produrre il suo copione, ma si scontra con numerosi ostacoli. Uvetta, un’aristocratica priva di senso della realtà, decide di provare l’esperienza di lavorare come fornaia. Michela, una ragazza semplice da Guidonia, ritrova un vecchio amico d’infanzia di cui è sempre stata attratta. Tazia, una ragazza della borghesia romana, crede di essere esperta nell’arte di dominare gli uomini e offre lezioni alle sue amiche. Queste quattro donne condividono le proprie storie personali con una psicologa che tutte loro frequentano.
RECENSIONE
Pilar Fogliati da vita ad un poker di donne amare e spiritose (tutte d lei interpretate), a metà tra Flea di Fleabag e Alice Bassi di Guida astrologica per cuori infranti. La sua regia dinamica mantiene un tono adatto alle storie, e la regista si distingue per il suo controllo della scena e la generosità verso gli attori di supporto, tra cui Maria Chiara Centorami, Rodolfo Laganà, Diane Fleri, Laura Martinelli, Maria Giulia Toscano e Emanuele Propizio. Completano un solido cast nomi come Barbara Bobulova (Diva!, di Francesco Patierno), Giovanni Toscano (Notti magiche, di Paolo Virzì) e Giovanni Anzaldo (Razzabastarda, di Alessandro Gassmann). La partecipazione di Giovanni Veronesi, coautore del soggetto e della sceneggiatura, insieme alla citazione di una canzone di Francesco Nuti e alla dedica al regista e attore toscano, evoca gli anni ’80 del cinema italiano. Sebbene il film si attenga al politicamente corretto imposto dalle piattaforme oggi, riesce a trasportarci nella tradizione della commedia all’italiana a episodi, tipica dei film di Verdone.