La grande bellezza di Paolo Sorrentino ha vinto l’Oscar come migliore film straniero. Non succedeva da quindici anni, dai tempi di La vita è bella. Il regista ringrazia Fellini, Scorsese e Maradona, le sue fonti di ispirazione.
Il cinema italiano ha una lunga e gloriosa storia, ma negli ultimi decenni ha sofferto un periodo di declino. Tuttavia, nei primi anni 2000, con l’avvento di registi come Matteo Garrone e Paolo Sorrentino, il cinema italiano d’autore ha subito una vera e propria rinascita, sia in patria che all’estero.
Paolo Sorrentino, in particolare, ha ottenuto un enorme successo con il suo film Le conseguenze dell’amore (2005). Il suo stile unico è caratterizzato da una sensibilità visiva e narrativa che ricorda il cinema d’autore italiano degli anni ’60 e ’70. In particolare, la sua grandezza sta nel creare un’atmosfera che è allo stesso tempo enigmatica e seducente.
Certo, con Sorrentino siamo sempre fermi nella tradizione del cineasta che scrive e dirige film personali, un cinema che non è fatto per intrattenere. Ma non è solo Sorrentino a portare alla rinascita del cinema italiano. Matteo Garrone, ha sperimentato con una gamma di forme cinematografiche diverse, ottenendo un grande successo con la sua interpretazione cruda delle gang e della criminalità nella moderna Napoli in Gomorra (2008). Il suo film dopo, Reality (2012), è un dramma sociale surreale che ha attirato l’attenzione della critica internazionale.
Quello che questi registi hanno in comune è l’approccio sperimentale al cinema, ignorando le tecniche tradizionali in favore di un’ampia gamma di strumenti creativi. Il cinema italiano sta rinascendo, anche grazie alle sperimentazioni innovative di questi registi.
In sostanza, si spera (ormai ciclicamente) in una nuova vita al cinema italiano, attraverso un’arte che ha risvegliato l’anima cinematografica del paese. C’è bisogno di una prospettiva fresca e innovativa che si spera continuerà a caratterizzare il cinema italiano nei prossimi decenni.
