Livia è affetta da una rara patologia chiamata amusía, che si manifesta come incapacità di comprendere e apprezzare i suoni musicali. Per lei, qualsiasi tipo di melodia si traduce in una distorsione uditiva fastidiosa e insostenibile. Essendo figlia di un compositore e una madre indulgente, ha sempre dovuto affrontare il peso della sua diversità e si è sentita sola, vittima di continui pregiudizi. Per Livia, l’unico modo di convivere con la sua malattia consiste nell’isolarsi e nell’evitare situazioni sociali. Una notte decide di fuggire di casa e, attratta dalle luci del colorato Motel Amour, incontra Lucio, un giovane receptionist che si è sempre rifugiato nella musica per sentirsi meno solo. Nonostante siano completamente diversi, i due protagonisti riescono a comprendersi e ad attrarsi reciprocamente, decidendo di trascorrere insieme anche i giorni successivi.
Marescotti Ruspoli, al suo debutto, racconta una storia semplice, lineare, senza strappi e dotata di molto equilibrio con un’attenzione precisa alle inquadrature. Sembra un film monocorde e cupo ma è una storia d’amore che nasce per paradosso in un motel a ore, luogo di fugaci e tristi passioni, come una rosa tra le spine. Qui si dimostra che anche nei luoghi più inaspettati, la bellezza e la purezza dell’amore possono sbocciare. Amusía ha la raffinatezza figurativa del cinema di Sorrentino (This Must Be a Place), e il respiro dei luoghi fantasma di Wim Wenders (Paris, Texas), ma sotto lo strato di bellezza che la fotografia incantevole e surreale di Luca Bigazzi e le ambientazioni oniriche dalla scenografa Monica Sallustio donano alla pellicola, Ruspoli fa la somma di tutto, mostrando la sua personale visione poetica attraverso l’uso audace del colore e delle luci, esplorando le emozioni e i pensieri dei personaggi “persi” in un contesto metafisico. Amusía è stato presentato in anteprima mondiale il 18 novembre 2022 al concorso Opera Prima del Tallinn Black Nights Film Festival.